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martedì 13 dicembre 2011

Recensione libro "Il fumetto tra i banchi di scuola" a cura della Dott.ssa Michela Cariglia


Il saggio edito da Book Sprint, nella volontà del giovane autore, fresco di laurea in filosofia, vuole creare un percorso didattico sul fumetto e con il fumetto, per offrire una visione dell’attuale modernità del linguaggio del fumetto nell’era del social network e del cloud management.
“Il Fumetto tra i banchi di scuola” incuriosisce ed appassiona per la capacità dell’autore di rileggere Snoopy, Mafalda in compagnia di Lupo Alberto e Little Nemo, tra filosofia e letteratura, dimostrando il tessuto valoriale che la scrittura per mezzo di immagini e testi è in grado di generare.
Più volte tra le pagine che danzano, per dirla con Schulz “Danzare è vivere”, un sorriso si apre sul volto del lettore perché molte delle strisce citate sono note e rilette: Schulz non conosceva assolutamente Nietzsche, ma al contempo è in grado di far pensare Snoopy e Lucy, declinando il filosofo tedesco senza perdere la poesia, anzi intrecciandola del suo più intenso “poiein”.
Le sorprese del “Fumetto tra i banchi di scuola” non finiscono qui. Attraverso il fumetto è stato possibile all’interno del ghetto di Varsavia ribellarsi all’invasione e alla barbarie nazista, così come le pagine dei manga hanno aiutato ad affrontare l’orrore senza tempo del nucleare. Della freudiana “Interpretazione dei sogni” è imbevuto il Little Nemo in Slumberland che nasce dalle mani abili di MacCay nel 1905, diventando prima e molto più famoso del padre della psicoanalisi, nonché diventando un musical a Broadway ed una serie animata.
La Mafalda di Quino merita una trattazione a sé. Attraverso la purezza degli occhi dei bambini è possibile mettere insieme utopia e realtà: satira appassionata e storia sono raccontate con un disegno ed una nuvoletta. Una striscia per tutte: il brevetto sul manicomio a forma tonda del 1969 prelude alla crisi globale dei nostri giorni.
Il saggio apre, poi, al mondo del fumetto moderno: la funzione di denuncia e narrazione dei fatti si concreta nell’abbinamento di testi sfaccettati a disegni efficaci, che raccontano la realtà laddove telecamere ed obiettivi non hanno accesso e la voce dei popoli è soffocata. Persepolis il cartone animato che racconta l’Iran moderno è una rilettura del nostro Schopenhauer, mentre l’opera di Joe Sacco sulla Palestina racconta la storia della pima Intifada nel 1991: un libro di inchiesta nella forma del fumetto che racconta quello che ai media non è possibile dire.
Le pagine de “Il fumetto tra i banchi di scuola” offrono una chiave di lettura e un modo diverso di leggere la storia e la filosofia, di comprendere la nostra società attraverso la sintesi delle parole e dell’immagine, aprendo alla riflessione interiore ed al dialogo su temi anche difficili che si vestono di leggerezza.
Nella mia personale lettura, “Il fumetto tra i banchi di scuola” è più di un saggio e, per ora, meno di un’enciclopedia.

Dott.ssa Michela Cariglia

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