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lunedì 12 dicembre 2011

Consigli di lettura- In una lontana città (Quartieri lontani)


Torna Jiro Taniguchi tra i consigli di lettura, e lo fa con un meraviglioso romanzo grafico.
Una storia semplice,elegante, poetica e onirica, ma che presenta dentro di sé una struggente e lieve malinconia, oltre  che un ancorato legame con la realtà. Queste potrebbero essere le parole con cui presentare “In una lontana città”, uno dei capolavori del maestro giapponese Jiro Tanighuchi.
La storia narra di Hiroshi Nakahara, un uomo di quarantotto anni, sposato con una brava moglie, padre di due figlie che conduce un’esistenza ordinaria, priva di emozioni o sussulti particolari. Poi, in un giorno qualsiasi, senza rendersi conto come è perché, sale sul treno diretto verso la sua città natale. Qui si risveglierà all’età di quattordici anni, in un corpo d’adolescente ma con i pensieri e la conoscenza di un adulto. Costretto a vivere nuovamente l’estate dei suoi quattordici anni, Hiroshi si troverà a cimentarsi e a confrontarsi con i fantasmi e le voci del suo passato, cosa che lo indurrà ad accarezzare l’idea di riscrivere la propria storia: forse riuscirà ad evitare che suo padre abbandoni lui e la sua famiglia, evento destinato ad accadere alla fine di quell’estate; forse riuscirà cambiare la sua vita, realizzando il suo amore adolescenziale. Una incredibile seconda possibilità, che porterà Hiroshi a conoscere se stesso, a fare un bilancio della sua esistenza e a confrontarsi come figlio e padre.
Ispirato dal film “Peggy Sue si è sposata” di Francis Ford Coppola, Jiro Taniguchi ci trascina in una storia universale e nostalgica, che narra magistralmente con il suo tratto essenziale e dettagliato. Quando tratta dell’infanzia, Taniguchi riesce a prendere per mano il lettore, trascinandolo indietro nel tempo e immergendolo nei ricordi: la scuola, i compiti, le amicizie, il calore famigliare.
Tuttavia lascia dei quesiti: se potessimo cambiare il passato, riusciremmo nel nostro intento; oppure naufragheremmo nell’inevitabilità degli eventi? Ottime domande, che l’autore, con un tratto che coniuga il manga con la migliore scuola europea, lascia al lettore. A cui non spetta che lasciarsi andare e sognare.

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