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mercoledì 7 dicembre 2011

Filosofando- Dylan Dog. Esistenza, orrore, filosofia



Navigando in rete mi è saltata all’occhio un interessante saggio a sfondo fumettistico; la questione è una:  è possibile parlare di filosofia e della condizione umana attraverso una serie a fumetti? Sì che si può, se uno dei fumetti in questione è "Dylan Dog".                                                                                                         

Nata nel 1986 dalla penna e dalla mente di Tiziano Sclavi, la serie targata Bonelli si è distinta subito per il taglio particolare che ha dato ai mostri affrontati dall'Indagatore dell'Incubo. Grazie alla fantasia di Sclavi zombie, lupi mannari e altre creature horror si sono tramutati in uno specchio in grado di riflettere tutte le principali angosce esistenziali dell'uomo contemporaneo, dalla paura della morte a quella della solitudine; fino all'approccio onirico che il creatore di Dylan Dog adotta nei confronti della realtà, alla quale attribuisce la consistenza di un sogno.
A questi aspetti più filosofici e alla sensibilità poetico-esistenzialista di "Dylan Dog" si è dedicato Roberto Manzocco, giornalista scientifico e saggista di formazione filosofica.                                                          

Nel suo lavoro "Dylan Dog. Esistenza, orrore, filosofia," Manzocco esplora con attenzione le avventure dell'Indagatore dell'Incubo, estraendone tutte le suggestioni filosofiche implicite ed esplicite, ricollegandole poi ad altrettante correnti di pensiero contemporanee. E così il viaggio attraverso la Weltanschauung dylandoghiana ci porta ad affrontare temi e problemi filosofici differenti tra di loro, dalla natura onirica della realtà alla possibile esistenza di infiniti universi paralleli al nostro, dal senso della vita alla banalità del vivere quotidiano, dalla natura dell'inconscio a quella del libero arbitrio, dall'esistenza dell'amore al mistero della morte (tematiche che affronto anche io con i Peantuts e Calvin & Hobbes, nel mio saggio “Il fumetto tra i banchi di scuola”). Il tutto condito con una dose di humour, un ingrediente che nella ricetta esistenziale di Sclavi non manca mai.

Insomma, l’indagatore dell’incubo alle prese con pensatori come Hume, Kant e Heidegger, filosofi che insegnano a sospettare delle cose più ovvie. Ma in fin dei conti, non è forse questo il sogno più fecondo che vorremmo sognare?

Roberto Manzocco, Dylan Dog. Esistenza, orrore, filosofia, ISBN: 978885750585; Mimesis Edizioni.

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