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domenica 29 aprile 2012

Consigli di lettura: Fratelli



Alessandro Tota, artista barese che vive e lavora in Francia, aveva già dimostrato il suo talento con la graphic novel “Yeti”, storia delicata in cui l’autore è riuscito a fondere realismo e magia.
Ora, con l’opera “Fratelli”, Tota raggiunge la sua maturità artistica, presentando non un vero e proprio romanzo, ma due racconti uniti dal tema della fratellanza, in senso familiare e amicale.

L’ambientazione è la Bari della fine degli anni Novanta. Due fratelli trentenni, Cosimo e Nerone, hanno sperperato l’eredità del padre. Si ritrovano a vagare per la città cercando di vendere l’unico oggetto di valore rimasto alla famiglia: un quadro del pittore pop Mario Schifano. La loro vicenda si intreccia con quella di due adolescenti, Claudio e Nicola, e della loro iniziazione all’eroina in un sottobosco metropolitano popolato di tossici, spacciatori, alcolisti, punkabestia.
 Al centro della storia ci sono i rapporti familiari e l’amicizia, l’incapacità di crescere, le relazioni tra i giovani della generazione nata all’inizio del vuoto degli anni Ottanta. È la cronaca di giornate passate a far niente, tra piccoli furti, apatia, incontri grotteschi e brevi esplosioni di vitalità. Solo Claudio, uno dei protagonisti della storia, con la sua grande passione per la letteratura sembra coltivare una scintilla di speranza e la possibilità di una via di fuga.

Fratelli è un volume a fumetti discontinuo e affascinante, senza lieto fine o morale: è un romanzo grafico di “formazione e di perdizione” che mostra, senza moralismi e in forma quasi documentaristica, i rapporti familiari e l’amicizia, il rifiuto del presente e la paura del futuro, il tessersi e disfarsi di una trama di relazioni tra protagonisti e comprimari, spesso con obiettivi puramente effimeri ed egoistici. Il registro espressivo è quello del realismo drammatico, accentuato dall’uso del bianco e nero e da un tratto meno morbido del lavoro precedente.
Tra l’altro, dalle vicende narrate, emerge in particolare lo smarrimento della generazione nata all’inizio degli anni Ottanta che, tranne qualche rara eccezione, non ha trovato sfoghi politici o culturali ma si è persa nel vuoto di valori, dell’individualismo intensificato, del culto del successo e della ricchezza facile.


giovedì 26 aprile 2012

Focus su: Asterix il gallico


Il 25 aprile è passato; è stato corretto parlare dei temi e dell’importanza del giorno della liberazione. Ma, separandolo dalla ricorrenza italica, ieri era il compleanno di Albert Uderzo. Il buon Albert ha compiuto 85 anni, e mi sembra giusto omaggiarlo dedicando un piccolo spazio al suo personaggio più importante, creato assieme a quell’altro genio di Goscinny: Asterix.

Non credo ci sia il bisogno di presentarlo: Asterix è infatti uno di quei personaggi, come Topolino, Paperino, Superman e Snoopy, che appartiene all’immaginario collettivo degli appassionati e anche di chi non ha mai letto un fumetto.
Esordisce sul primo numero di Pilote, pubblicato il 29 ottobre 1959.  La storia è ambientata nella Gallia del 50 a.C. quando, durante la conquista da parte dei romani sotto Giulio Cesare, un piccolo villaggio dell’Armonica resiste ancora e sempre all’invasore. Circondato dagli accampamenti di Babaorum, Aquarium, Laudanum e Petibonum, questo piccolo villaggio rimane l’unico pezzo libero della Gallia. Tutto ciò grazie a una magica pozione, preparata dal druido Panoramix, che ha la facoltà di rendere invincibili.
Asterix è il protagonista principale delle avventure, assieme al suo migliore amico Obelix (che acquisterà pian piano sempre più importanza, assumendo il ruolo di coprotagonista); intorno a essi ruota un universo di personaggi straordinari come il druido Panoramix, il cane Idefix, gli abitanti del villaggio( il capo Abraracourcix, il bardo Assurancetourix, il pescivendolo Ordinalfabetix, il fabbro Automatix e il decano del villaggio Matusalemix), oltre che Giulio Cesare e i romani.
Il successo del fumetto è incredibile, dato che ha prodotto 34 albi, 8 film d’animazione e 3 (nel 2012 è previsto il 4°) film “dal vivo”.

Dal punto di vista interpretativo, le avventure di Asterix hanno subito numerose indagini. Nel 1960 infatti, una parte della stampa francese descrisse Asterix il gallico come un fumetto sotto l’influenza della politica di Charles De Gaulle. Il piccolo villaggio gallico che resisteva all'invasore romano sarebbe stato una metafora patriottica della Francia del generale de Gaulle (diventato presidente un mese prima dell'uscita del fumetto) che rifiutava l'egemonia degli Stati Uniti. Secondo questa interpretazione, l'ostilità mostrata dai personaggi del fumetto nei confronti dei Romani, che avevano unito ed integrato nel loro impero popoli di diversa lingua, cultura e tradizione, stava a rappresentare l'odio o la paura verso il diverso, lo straniero, la società multirazziale. Gli autori Goscinny e Uderzo hanno sempre respinto questo tipo di esposizione, affermando di non avere mai avuto intenzione di fare un fumetto a gloria della Francia. Indubbiamente, restano però alcuni pesanti interrogativi: nella storia Asterix e il Giro di Gallia, Asterix afferma che la Gallia “è casa nostra” (edizione Mondadori, pag.7), mentre nelle storie Asterix e i Goti ed Asterix in Corsica troviamo i Germani raffigurati come rozzi guerrafondai, gli abitanti dell'isola rappresentati invece come ignoranti e retrogradi (ciò porta a pensare a un attacco all'indipendentismo corso degli anni sessanta e settanta).
Oggi Asterix il gallico è descritto non più come un'opera patriottica, ma più spesso come una satira. Gli abitanti del piccolo villaggio gallico sarebbero delle caricature dei francesi, popolo presentato come litigioso, irascibile, non molto intelligente (a parte qualche eccezione), che passa la maggior parte del proprio tempo a litigare su questioni superflue. A questo proposito, l'attore Clovis Cornillac, nuovo interprete di Asterix al cinema(subentrato all’ottimo Christian Clavier), ha dichiarato: 
“Asterix è noi. Non è il più furbo, il gallo, è in malafede, un po' guastafeste. Questa specie di nano fiero mi assomiglia. La testa alta, ma di un metro e dieci.”

mercoledì 25 aprile 2012

Per una Festa della Liberazione



“La Resistenza e il Movimento Studentesco sono le due uniche esperienze democratico - rivoluzionarie del popolo italiano. Intorno c’è silenzio e deserto: il qualunquismo, la degenerazione statalistica, le orrende tradizioni sabaude, borboniche, papaline.”

Pier Paolo Pasolini

La Festa della Liberazione è importante e preziosa perché ci ricorda che la libertà non è qualcosa di scontato, come un bene che si possiede. Anzi, essa è una work in progress che non ha mai fine, una conquista continua, una costruzione senza sosta, una partecipazione e condivisione perenne. È mai come oggi, in tempi di celebrazioni passate dei 150 anni dell’unità e di tentativi di decostruzione e svalutazione del 25 aprile e della Costituzione, è fondamentale preservare e comunicare l’importanza della libertà e della memoria.

Da questo punto di vista, il fumetto e l’illustrazione sono linguaggi che potrebbero avvicinare un argomento così distante, avvicinabile per certi versi solo attraverso i racconti dei nonni ai nipoti. Importanti esperimenti in tal senso sono stati fatti da numerosi artisti e autori ( come Alberto Pagliaro, autore de “I figli della schifosa- Una storia partigiana”; o testi come “Per la libertà. La resistenza nel fumetto” di Pier Luigi Gaspa e Luciano Niccolai, edito da Settegiorni Editore) fino alle rielaborazioni degli stessi ragazzi nelle scuole.

Un felice esempio è offerto dall’opera “Il fucile e la rosa” di Sergio Staino e Gianni Carino; un edizione fuori commercio voluta e promossa dal Comune di Falconara Marittima.
È un racconto sulla Resistenza marchigiana, dove ci si riferisce alla storia reale e ad episodi realmente accaduti, rivisitati immaginando situazioni non davvero documentabili ma verosimili. La storia è giocata sul rapporto tra situazioni distanti nel tempo, collegate dal ricordo. Del periodo della Resistenza vengono ripresi personaggi, episodi e discussioni che restituiscono l’atmosfera dell’epoca. Si tratta di episodi emblematici, che non esauriscono la ricca e complessa storia della Resistenza marchigiana.
Dall’esperienza e la bravura di autori come Gianni Carino ( autore di una speciale biografia del presidente Pertini, intitolata “Una notte senza  stelle”) e Sergio Staino, maestro indiscusso della satira politica e creatore di personaggi ormai parte della migliore letteratura contemporanea italiana come Bobo e Molotov, (espressione della grande e complessa storia della sinistra), nasce quest’opera interessante ed efficace, che avvicina e introduce in modo chiaro e vivo al grande e attuale tema della Resistenza, dando motivo e stimolo da approfondire ulteriormente.
Sono convinto che gli ideali di libertà, pace e giustizia sociale, che animarono la Resistenza, siano il dono più importante lasciato alle nuove generazioni, e che possano fungere da stimolo per la partecipazione a costruire un futuro migliore per tutti. 

martedì 24 aprile 2012

Consigli di lettura- Io le pago


Ogni tanto capita di consultare gli scaffali di una libreria e di trovare una graphic novel praticamente vietata ai minori, un libro che farà discutere. Questo libro grafico è “Io le pago” di Chester Brown, edito da Coconino press.

È la confessione in forma di diario di un cliente abituale di prostitute: Chester Brown si mette in scena in prima persona senza sconti né omissioni o indulgenze.
Lasciato dalla fidanzata e reduce da ormai troppe delusioni amorose, il quarantene Chester decide di dire per sempre addio a rapporti di coppia e legami sentimentali stabili. Resta però il sesso, come desiderio e bisogno fisico da soddisfare: cosa fare, se non si ha la vocazione alla castità e, nello stesso momento, si è troppo timidi per cercare avventure da una notte? Semplice: si pagano le donne.
L’autore lo decide a mente fredda, in modo razionale. Stanzia il suo budget ed entra da cliente fisso nel mercato delle escort. Consulta annunci su giornali e siti web, confronta le “recensioni” di altri clienti, ci racconta e disegna in modo chiaro, ma mai volgare, la cronistoria dei suoi incontri e appuntamenti “a luci rosse”. Egli non nasconde nulla: anzi, difende il sesso a pagamento da un punto di vista etico e ideologico, invocando la completa depenalizzazione della prostituzione (causa di molti scontri dialettici con colleghi e amici).
Alla fine del racconto, in un vero saggio scritto in appendice, l’autore mette in fila e prova a confutare tutti i più comuni argomenti contro la prostituzione: per Chester Brown non si tratta di sfruttamento o mercificazione degradante del corpo, ma di libera e consapevole scelta di fare del sesso un “servizio” e un oggetto di mercato.

Indubbiamente, la conclusione della lettura non lascia indifferenti. Si potrà non aver cambiato idea sul sesso a pagamento, ma non c’è dubbio che l’autore ha sollevato un problema. 
 Il libro è stato salutato dagli elogi di artisti del calibro di Robert Crumb, Neil Gaiman e Alan Moore, oltre che di molte rappresentanti dei movimenti per i diritti delle prostitute e delle sex workers. Un’opera che suscita dibattiti e forti polemiche, in un’accesa discussione che è sicuramente destinata a proseguire.

giovedì 19 aprile 2012

24 Aprile 2012 - Appuntamento con Gianni Allegra


Tour de force universitario concluso. Posso finalmente tornare ad occuparmi del blog con serenità. A questo proposito segnalo un'interessante iniziativa della XIV° settimana della cultura di Siracusa. Martedì 24 Aprile, alle ore 19:00, presso Biblios Café (via del Consiglio Reginale 11) sarà presentata la graphic novel "Diario della pioggia" (Edizioni Verba Volant), opera dell'artista Gianni Allegra (pittore, illustratore e autore satirico palermitano).

La storia è ambientata in un’anonima cittadina di provincia, dove piove ininterrottamente da più di un mese: nuvole minacciose coprono il cielo, una strana pioggia rossastra bagna tutto e l’oscurità avvolge la città.
Questo scenario, a tratti apocalittico, fa da sfondo alle storie dei protagonisti: due amanti, un vagabondo, una donna e un bambino in cerca di vendetta, un ambientalista che quasi aveva già predetto la catastrofe ambientale e un abile rapinatore pronto a fare il colpo grosso. Tutte queste vicende vengono narrate da un altro personaggio, uno scrittore-giornalista conosciuto da tutti col nome “Robinson”, e che, tramite delle interviste, ricostruirà i vari intrecci, creando, appunto, un “diario della pioggia”.

Insomma, un appuntamento per i gli appassionati siciliani da non perdere; un 'occasione per conoscere e confrontarsi con uno dei migliori artisti del panorama nazionale.

Di seguito riporto il link del booktrailer: http://www.youtube.com/watch?v=A-5too5tV0s  

sabato 7 aprile 2012

Felice Pasqua!


Scusandomi per avere un po' trascurato il blog, auguro a tutti una felice e serena Pasqua ....

Claudio