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lunedì 5 dicembre 2011

Consigli di lettura - L'uomo che cammina


Stasera ho deciso di inaugurare la rubrica "Consigli di lettura".
Pur non possedendo gli strumenti e le conoscenze per fare un vero studio critico delle opere, ho il piacere, senza nessuna pretesa, di presentarvi i libri che più mi affascinano e appassionano.
Incomincerò con un opera particolare, straordinariamente bella nella sua semplicità: "L'uomo che cammina" di Jiro Taniguchi.

In questo volume il maestro giapponese ci mostra un uomo spensierato, a cui piace passeggiare. Non si preoccupa del tempo che passa, così riesce a notare diverse cose, godendone gli attimi, i momenti e l'atmosfera: osserva il paesaggio, si ferma incantato, accarezza gli alberi e ci si arrampica, raccoglie dei ciottoli, ecc.
Tutto ciò con una meravigliosa naturalezza e semplicità: perfino gli scorci della città, anche i meno belli, hanno per lui un qualcosa di magico.
Capiamo allora che il protagonista non è un semplice uomo che cammina: infatti il suo passeggiare e osservare è un compito ben preciso, una scelta di vita, un percorso filosofico.

Attraverso il suo tratto elegante, realistico e a tratti onirico, Taniguchi ci propone un uomo "senza qualità", ordinario, in cui però identificarci per riportare alla mente dolci ricordi. Un'opera permeata di malinconia e sogno, in cui la mancanza quasi totale delle nuvolette viene sopperita da un uso saggio delle onomatopee. I suoni riescono infatti a farci entrare nel ritmo particolare di questo manga, quasi a ricordare le narrazioni limpide e chiare che si ascoltono fuori dai tempi zen.
Il messaggio celato è un invito ad arrestare, anche solo per un attimo, le nostre corse affannose, per ritornare a camminare e a riflettere lentamente.

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