Ogni tanto capita di andare in libreria con le idee chiare, su cosa leggere e approfondire; poi, d’un tratto, ci sono libri che neanche conoscevi, scritti da autori della tua terra, talmente bravi da trascinarti nel vortice della lettura. “Ad un passo da Miriam” è un’opera edita da Gelsorosso, nella collana Cardi. L’autore si chiama Orazio Menga, ed è nato a Monopoli nel 1953. È farmacista dirigente presso il Presidio Ospedaliero Monopoli-Conversano e ha al suo attivo numerose pubblicazioni scientifiche; è inoltre autore di opere di narrativa ambientate in Puglia: "Il mio pagliaccio"(2005); "Un quarto di luna"(2006); "La cinquecento blu"(2007) e "Sotto un cielo di pietra"(2009).
La trama del suo ultimo lavoro è questa: Roberto, che ha perso in un incidente stradale la moglie Miriam, è indotto dalla tragedia a ripercorrere la storia della propria vita, con specifica attenzione ai trent'anni di matrimonio con la donna. Egli, gradualmente, si isola dal mondo e affronta un tormentato viaggio al centro di se stesso, fra momenti analitici di bilancio esistenziale e lampi intermittenti della memoria: le figure dell'infanzia, della famiglia, dell'amicizia si ripresentano così una dopo l'altra alla sua mente. Il tuffo nel passato porterà Roberto ad abbandonarsi ossessivamente ad un sogno impossibile, quello cioè di rivivere in prima persona quei momenti ormai trascorsi, riavvolgendo il nastro del passato, correggendone le imperfezioni e rimuovendone gli errori, nella speranza di ricongiungersi infine con la sua Miriam, troppo presto perduta, al punto di arrivare effettivamente ad 'un passo da lei.
Probabilmente l’opera della maturità dell’autore; un libro che sorprende per le emozioni che trasmette attraverso un linguaggio chiaro e dettagliato che poggia tra realtà e sogno, in cui il protagonista Roberto cerca quella felicità perduta, affrontando un personalissimo viaggio interiore di crescita e comprensione di sé.
Nessun commento:
Posta un commento