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sabato 29 settembre 2012

Consigli di lettura: Diverso come Uguale



"Questo è un libro curioso. Non ha paura di chi è diverso da noi: anzi, lo cerca e insieme ci gioca".

Questo è il messaggio che "Diverso come uguale", libro illustrato e firmato da Luana Vergari e Massimo 
Semerano per Becco Giallo, rivolge ai bambini.

L’opera in questione offre nuovi stimoli di dibattito per genitori e insegnanti sul tema della diversità: fisica, culturale, razziale, sessuale. Personalmente, ritengo questo libro una piccola gemma, da far circolare negli ambienti scolastici ed educativi.

Protagonista del libro è Leone, un bambino di sei anni, che presenta al lettore i suoi amici: bambini che gli somigliano, anche se un po’ diversi da lui, ma non per questo meno in gamba: c’è Francesco, il bambino down coraggioso in acqua che insegna a Leone a nuotare; Erica, la ragazzina epilettica che non ha paura del buio; Tony che dopo il divorzio dei genitori si ritrova a vivere con due papà e che così "può fare il doppio delle cose"; il profugo Ali Rezad, che Leone aiuta a fare i compiti perché "così ci rimane il tempo per giocare".

Nelle pagine del libro, la Vergari e Semerano presentano e affrontano in maniera spregiudicata, diretta e pragmatica numerose situazioni difficili che possono presentarsi. Quello che viene a galla è un approccio vicino al punto di vista dell’occhio del bambino, privo della retorica, dei pregiudizi e dei pudori dei grandi. Le diversità non vengono negate o nascoste; esse non sono oggetto di pietà né di timore. Infatti,  anche se "diverso", un bambino è un bambino, e quello che lo definisce umanamente agli occhi di un suo coetaneo sarà solo il modo in cui si gioca insieme, affrontare le paure comuni, condividere le passioni.

Il tratto grafico di Semerano aiuta molto a penetrare nei ritratti e nei pensieri di Leone, grazie ad ambienti evocativi, personaggi grotteschi ed espressivi e un giusto mix di elementi reali e fantastici.

 “Diverso come Uguale” è un libro per guardare le cose e il mondo da angolazioni diverse, promuovere la conoscenza della propria identità, dell'alterità, della reciprocità e diversità. Tematiche che (speriamo) influenzeranno i protagonisti e fautori del futuro. Un futuro migliore.

martedì 18 settembre 2012

I fumetti approdano alla Columbia University



Riporto questa meravigliosa news pubblicata sull’Ansa:  la gloriosa Colombia University di New York aprirà le sale della sua biblioteca anche ai fumetti.

Un passo notevole, fatta da un’istituzione di indubbio prestigio che con questo gesto sottolinea  l’importanza del fumetto come linguaggio popolare e artistico, meritevole di essere discusso e analizzato in ambito accademico nei settori filosofici, sociologici, linguistici, semiotici e artistici. In barba a chi afferma, fiero e sciocco, “io leggo ben altre libri”.

La prima collana storica che inaugurerà gli scafali della sezione “Comics and Graphic Novels”  sarà quella degli “X-men”. Non posso che esprimere la mia gioia per questo traguardo raggiunto dal mondo delle nuvolette. 

giovedì 13 settembre 2012

Consigli di lettura: Unabomber



Chiedo perdono per non aver aggiornato il blog nelle ultime due settimane; purtroppo gli impegni accademici mi hanno un po’ distolto dagli interessi che coltivo. Per questo oggi torno con un consiglio di lettura dedicato strettamente al fumetto come linguaggio divulgativo e mezzo d’informazione: l’opera in questione è “Unabomber” , edito da Becco Giallo.

Ho già parlato delle edizioni Becco Giallo di Treviso e delle sue collane di fumetto dedicate alla cronaca e alla storia recente. Scritto da Igor Mavric e disegnato da Paolo Cossi , “Unabomber” è la dimostrazione di come un fumetto possa diventare importante ai fini della conoscenza sociale e della prevenzione.

Il volume riassume gli oltre 10 anni di attività del misterioso attentatore che agisce tra il Veneto e il Friuli seminando oggetti esplosivi. Il primo ordigno esplode nell'agosto del '94: si tratta di un tubo di metallo in cui la carica esplosiva si innesca svitandone il tappo. In seguito ci saranno altri tubi esplosivi, ma anche uova, pennarelli, tubetti di conserva di pomodoro, un barattolo di Nutella. Con il moltiplicarsi dei casi si fa strada l'ipotesi che dietro gli attentati non vi siano gruppi eversivi di stampo anarchico, ma un'unica persona. I giornali locali sono i primi ad accreditare la tesi del serial killer e lo battezzano Unabomber, lo stesso nome che l'FBI diede a Theodor John Kaczynski ,che in America seminò ordigni esplosivi per 18 anni. Dopo anni di indagini gli investigatori non hanno ricavato molto. L'ultima volta Unabomber ha colpito nel marzo 2005, in provincia di Treviso, manomettendo una candela elettrica all'interno del duomo. Le indagini non hanno aggiunto elementi per identificarlo.

Ho accennato alla conoscenza e alla prevenzione, e le obbiezioni possono essere molte: perché dedicare un opera a fumetti a un criminale che ha seminato tanto panico e terrore? Sono gli stessi dubbi che si pone il disegnatore Paolo Cossi, e che espone nella prefazione del volume.

Indubbiamente, riflettendo per bene,  forse un libro a fumetti può diventare un mezzo utile per informare e mettere in guardia i cittadini, soprattutto i più giovani. Le illustrazioni sono volutamente istintive, grezze, in bianco e nero, per far si che esse non vengano dimenticate, che si stampino nella memoria, che fungano da campanello d’allarme non appena notiamo qualcosa di strano. Informazione e comunicazione usate come prevenzione, grazie al libro, che di solito resta conservato nel tempo, rispetto ai messaggi dei giornali e della televisione  che invece svaniscono in fretta a causa del dinamismo della nostra  società.
Fondamentale diventa tenere vivo il problema ancora irrisolto, poiché il silenzio, nonostante sia la via più comoda, può diventare colpevole complice. Il peggio può essere evitato solo se si conosce, se si parla, se si legge. È in questo caso anche un albo a fumetti può diventare un mezzo di importanza sociale.