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giovedì 31 maggio 2012

Consigli di lettura: Gli anni dello Sputnik


“Il fumetto, come la letteratura e il cinema, non può cambiare il mondo. Ma può far nascere delle emozioni capaci di cambiare la nostra percezione del mondo”. Baru

Chi più e chi meno, tutti quanti volgiamo la nostra mente ai ricordi dell’infanzia, agli amici, ai giochi e alle piccole avventure quotidiane che solo i bambini possono vivere. Temi e déjà-vu che vengono rivissuti ne “Gli anni dello Sputnik” di Hervé Barulea, in arte Baru, uno dei maestri del fumetto francese.
Ambientato nella Francia della fine degli anni Cinquanta, il contesto è l’eco storico-politico di quegli anni: la Guerra Fredda e quella d’Algeria, le contese ideologiche tra progressisti e cattolici, la lotta di classe. I protagonisti sono dei ragazzini divisi in bande che si contendo il territorio tra partite di calcio e colpi di fionda. Tutti figli di operai e/o minatori: italiani, polacchi, ucraini e algerini; tanto diversi quanto uguali. La vita di questi ragazzi è il fulcro dell’opera, dove Baru ha messo dentro di tutto: rivendicazioni politiche, differenze etniche, coraggio, passione, amore, gioventù, speranza, bellezza, diversità.

L’opera è uno splendido romanzo di formazione il cui tema centrale è quello del conflitto, rappresentato dallo scontro politico a livello globale e nazionale, con le sue propaggini nella colonia d’Algeria, e da quella di un gruppo di ragazzini che si dividono in due bande e si affrontano per gioco, ma che imparano a capire il mondo che li attende, quello degli adulti, scoprendone ingiustizie e miserie. L’autore francese confeziona una storia suggestiva ed emozionante, trattando i temi a lui più congeniali: quelli dell’adolescenza, dei contrasti sociali e del mondo operaio, rappresentati  con il suo stile secco e nervoso, ricco di energia narrativa e della rabbia di chi non dimentica le proprie origini.

mercoledì 23 maggio 2012

Consigli di lettura: Il signore dei colori


Grazie ad autori come Roberto La Forgia il fumetto sta acquisendo un suo status culturale e poetico nella forma della letteratura grafica adatta per gli adulti. Con questo linguaggio molti temi vengono trattati in maniera approfondita e curata: da quelli dolorosi come la morte e la malattia fino a quelli delicati e scabrosi come la pedofilia.  
Non bisogna però aspettarsi qualcosa di dissacrante o irriverente ne “Il signore dei colori”.

La storia ruota attorno a un trio di bambini in età pre-puberale che muove i primi passi verso l'altro sesso, idealizzandolo in modo confuso e grottesco. Luca, Gianni e Paolo, tre bambini di un piccolo paesino della Puglia negli anni Novanta, immaginano e ricostruiscono il corpo e l'identità femminile componendo una figura distorta e informe, abbozzata prendendo spunto dai giornaletti porno. Sarà proprio questa sete di stimoli visivi a portare i tre ragazzini in un negozio di libri, riviste e fumetti usati il cui gestore troverà in Paolo, il più piccolo fra i tre, un'attraente immaturità e inconsapevolezza che lo travolgerà. Paolo, orfano di padre, cresce con la dura responsabilità di occuparsi di una madre paraplegica. Assolutamente non abituato ad essere considerato, si ritrova d'improvviso al centro delle attenzioni di un signore appassionato di libri e fumetti che lo accoglierà insegnandogli a guardare le cose sotto prospettive diverse, giocando con i colori.
Roberto La Forgia, che ha un’infanzia barese ma vive e lavora a Treviso, tratta l’argomento con equilibrio e delicatezza, non compiange le “vittime” e non sbatte dei “mostri” in prima pagina. L’opera ci rivela un autore molto maturo nella capacità narrativa, che accompagna con uno stile caratterizzato dalle stilizzazioni grafiche e dalla bicromia (nero e arancio) calda come il sole del Meridione ed emblema di un‘età divisa e in bilico.

Non è tutto finito!


Uscirà oggi in tutte le librerie il fumetto edito dalla Round Robin sulla vita del giudice Caponnetto. A vent’anni dagli attentati in cui persero la vita Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Paolo Borsellino, le donne e gli uomini delle loro scorte, l’associazione daSud in collaborazione con la Round RobinEditrice pubblica un fumetto su Antonino Caponnetto, ideatore del pool antimafia e di un nuovo metodo di lavoro che ha portato al più grande processo contro la mafia mai celebrato.
Il fumetto, di Luca Salici e Luca Ferrara, con l’introduzione di Andrea Camilleri, è incentrato sulla figura dell’ex Capo Ufficio Istruzione che diventa il simbolo di una città, di un Paese, che si rialza dall’ennesimo schiaffo, dopo le stragi di via D’Amelio e Capaci. “E’ finito tutto ”, la frase che Caponnetto pronuncia in un momento di sconforto, dopo l’ultimo saluto a Paolo Borsellino, diventa invece un motivo in più per armarsi di coraggio per riprendere le forze e la speranza, e lavorare sul cambiamento culturale e sulla lotta alla mafia. È l'inizio della primavera palermitana. L’ex giudice Caponnetto diventa il simbolo del risveglio di una città, che si rialza dall’ennesimo schiaffo, il segno che “Non è tutto finito.”

Un libro che parla della storia recente e attuale del nostro Paese. Che alcuni vogliono dimenticare, ma che noi abbiamo il dovere di ricordare. Sempre.

venerdì 11 maggio 2012

Ostuni: una città a fumetti



Ho il piacere di segnalare la splendida iniziativa che porta Ostuni tra le nuvole e gli schizzi d’autore: da oggi sino a domenica torna “Ostuni: una città a fumetti”, la terza edizione della manifestazione su fumetti, cartoni animati e giochi. La Città Bianca diventerà a colori grazie alla presenza di esperti, grandi fumettisti, laboratori formativi e feste in piazza dedicate al vastissimo mondo dei comics.

Le mostre che verranno proposte al pubblico nel Chiostro del Comune sono molto varie: si va infatti dal cinquantenario dei "Beatles" al ricordo a fumetti di Lucio Dalla, dalla satira politica con le vignette dell’ostunese Enzo Farina a Snoopy, dalla storia del giocattolo al centocinquantenario dell'Unità d'Italia, dalle frasi d'autore illustrate alla vita a fumetti di Don Tonino Bello. L'iniziativa è sostenuta dall'Assessorato alle Attività produttive del Comune di Ostuni, ed è organizzata da Fioriverdi di Claudio Procopio, con la collaborazione del Rotary Club Ostuni-Valle d'Itria- Rosa Marina. Coinvolti negli appuntamenti anche l'Agesci e il Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite. Fittissimo il calendario delle attività. Una piccola sorpresa riguarderà anche il pittore Onofrio Bramante. 

Gli ospiti dell'evento saranno Federica Salfo, disegnatrice Disney e Geronimo Stilton, autore di un bel fumetto sull'olio degli olivi millenari di Ostuni; Gallieno Ferri, ideatore con il compianto Sergio Bonelli, del personaggio di Zagor; Luca Raffaelli, giornalista di "Repubblica", esperto di fumetti e cartoni animati.
Piazza della Libertà verrà animata questa sera con i "Cartoni in maschera" di Dj Davidino e domani dal gruppo di musica popolare "Gli sventurati". Domenica al mattino "Festa della mamma a fumetti" gara a quiz tra le mamme con premi per la loro conoscenza degli eroi dei loro figli, e laboratori con gli artisti Niku Nazaj, Stella Nacci e Serena Bagnardi . 

giovedì 10 maggio 2012

Appuntamento con: Calleo e i gatti di Venezia


La casa editrice pugliese Edizioni Voilier, specializzata in fumetti, inaugura una nuova collana dedicata al pubblico più giovane. Si chiamerà “Castelli di Sabbia” ed é già uscito il primo titolo. È stato infatti presentato in anteprima a Napoli Comicon il fumetto “Calleo e i Gatti di Venezia”, soggetto di Silvia Dubravka Cikron Corbellini, sceneggiatura di Ilaria Ferramosca, disegni e colori di Letizia Rizzo.

Racconta la scrittrice croata Silvia Cikron Corbellini: “L’idea di Calleo e i gatti di Venezia nasce da un manifesto, notato a Venezia all’imbarco di un vaporetto nel gennaio del 2009: parlava della triste condizione dei gatti randagi nella città e conteneva un appello per salvarli […]Non essendo riuscita a leggere i dettagli della vicenda, né chi l’avesse scritto, durante il viaggio verso la stazione di Mestre ho elaborato nella mente una storia sui gatti veneziani e su come salvarli”.

Così é nata la storia di Calleo, diventata un fumetto grazie alle Edizioni Voilier, con la prefazione di Sualzo:
C’è uno strano fermento nella città di Venezia: alle orecchie feline è giunta notizia di un’ordinanza che riguarda i gatti, un provvedimento che dovrebbe mettere in atto una sorta di “disinfestazione”, nata dal malcontento della cittadinanza e dal timore che la loro presenza e il loro eccessivo proliferare possa infastidire i visitatori e influire negativamente sul turismo. Calleo, capo dei gatti di strada, messo in allarme da uno dei suoi adepti cerca di elaborare un’ingegnosa strategia, per evitare che tale provvedimento venga approvato. 

“Calleo e i gatti di Venezia” è una storia in apparenza destinata ad un pubblico di piccoli lettori, ma in realtà indirizzata anche a un pubblico adulto, poiché cela, dietro la fiaba, le metafora del genocidio, della lotta alla diversità e la violenza contro gli animali. Tutti coloro che sono vittime della grettezza di pensiero e dell’opposizione alla multiculturalità, ancor oggi dilaganti, sono qui rappresentati dal popolo dei gatti: spaventati, sorpresi, scandalizzati dal comportamento degli “umani”, come tutti noi dovremmo esserlo di fronte alle ingiustizie, grandi o piccole che siano.

“CALLEO E I GATTI DI VENEZIA”; Edizioni Voilier, collana Castelli di sabbia
Soggetto di Silvia Dubravka Cikron Corbellini; Sceneggiatura di Ilaria Ferramosca; Disegni e colori di Letizia Rizzo; Prefazione di Sualzo; 10,90 €

mercoledì 9 maggio 2012

Appuntamento con: Topalbano


Uscirà prossimamente in edicola una vera e propria chicca  per ogni tipo di lettore: infatti, dopo i romanzi e la trasposizione televisiva, Montalbano, lo straordinario personaggio creato dalla penna di Andrea Camilleri, approda infine nel mondo dei fumetti.

E non in un fumetto qualsiasi, bensì su Topolino. È lo stesso scrittore a confermare la notizia in un’intervista sul Corriere della Sera: Montalbano sarà a fumetti e si leggerà su Topolino. Mi ha contattato la Walt Disney per chiedermi l’autorizzazione a realizzare una storia ispirata a Montalbano. È un’idea che mi ha divertito molto”. Sembra che il progetto di trasformare Montalbano in Topalbano sia già a buon punto: “Ho già avuto lo storyboard. Lo spunto nasce da una gita che Topolino e Minnie fanno un viaggio in Sicilia. E Topolino diventa Topalbano. C’è una detective story e il paese dove Topalbano indaga si chiama Vigatta, proprio con due t… meglio non dire di più’.
E che dire di Minnie-Livia? Sembrano fatte l’una per l’altra, petulanti e non proprio simpaticissime, mentre non meraviglia il fatto che il pasticcione Catarella sarà interpretato da Pippo.

Insomma, non ci resta che aspettare dunque l’uscita in edicola di questo numero di Topolino; un numero certamente imperdibile per tutti gli appassionati di Montalbano e di Camilleri.

sabato 5 maggio 2012

Consigli di lettura: Cinquemila chilometri al secondo



Oggi voglio consigliare una splendida graphic novel: “Cinquemila chilometri al secondo” di Manuele Fior, edito da Coconino press nel 2010.

Fresca vincitrice della Fauve d’Or come Miglior Album al Festival Internazionale di Angoulême, Fior rappresenta il ritratto di una generazione precaria anche negli affetti, sospesa tra il desiderio di fuga e la nostalgia delle proprie radici, emozioni ben espresse nel triangolo di rapporti che si instaura tra Piero, Lucia e il loro amico Nicola.

È questo l’aspetto che voglio sottolineare: una delicata storia sul Restare, sul Partire e sul Tornare, che molti della nostra generazione vivono ancora, nel silenzio e nell'indifferenza generale,senza la possibilità di una rielaborazione collettiva della propria esperienza. Chi ha riflettuto sulle proprie radici, chi le ha sentite forti e indissolubili e chi sa cosa significhi ricominciare da capo in un Paese che non ti apparterrà mai, non dimenticherà facilmente certi momenti di questo meraviglioso volume.
Il colore poi è magistrale. Non perché acquerellato, non perché “semplice”. Ma perché in ogni parte rende una “luce”: del luogo, della stagione, della memoria. Non cerca di rendere il colore degli oggetti in modo piatto, ma lo stato emotivo in cui i personaggi sono immersi. Praticamente, un richiamo all’espressionismo pittorico, che ha fatto riscoprire in Francia il gusto per l’uso dominante degli acquerelli e dell’abilità della messa in pittura dell’interiorità più intima dell’animo.