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lunedì 21 gennaio 2013

Consigli di lettura: NonNonBa



Recentemente ho avuto modo di leggere il famoso manga di Shigeru Mizuki NonNonBa. Storie di fantasmi giapponesi, edito da Rizzoli Lizard. Opera di esplicito stampo autobiografico, nel 2007  si è aggiudicato il Premio alla Miglior Opera al festival del fumetto di Angoulême.

L’autore è conosciuto nel nostro Paese principalmente per le sue enciclopedie dedicate ai mostri e agli spiriti del folklore nipponico, e per l’indimenticabile serie di Kitaro dei cimiteri. La sua produzione è incentrata su pochi temi portanti, quali l’interesse per l’universo soprannaturale, il dolore, la malattia e la morte, tutti ingredienti che si ritrovano, più o meno,in “NonNonBa”.

La trama può essere riassunta in questo modo: il piccolo Shigeru vive la sua infanzia nel villaggio di Sakaiminato, nella campagna del Giappone dei primi anni Trenta. Disinteressato allo studio e animato solo dalla sua passione per il disegno, il bambino nutre la sua immaginazione e la sua sensibilità grazie alle storie di yokai narrategli dall’anziana NonNonBa, intrecciando così le visioni di spiriti e demoni alla routine di tutti i giorni, fatta di azzuffate, sgridate, nuovi incontri e nuove scoperte sul senso della vita.

Con il suo personale stile, basato sulle tecniche tradizionali di inchiostrazione e composizione della tavola, l’autore nipponico tratteggia con delicatezza diversi episodi ispirati alla sua infanzia, raccontando, con quella spontaneità riconducibile al modo d’essere del popolo del Sol Levante, la commistione tra il mondo terreno e il mondo degli yokai, creature indefinibili per noi occidentali, e difficilmente classificabili come “buone” o “cattive”. Ecco allora il piccolo Gege, che con pari serietà si trova ad affrontare le prime prove della vita, come la perdita di persone a lui care, i primi affetti, le difficoltà di uno studente svogliato, e gli incontri con le meravigliose creature soprannaturali che si manifestano alla sua anima sensibile, in grado di andare oltre l’apparenza e il materiale, grazie all'influenza della saggia NonNonBa, vero filo conduttore della storia.

Il risultato è un’opera poetica e delicata, pur nella durezza di alcuni suoi passaggi, che regala al lettore lo sguardo sognante e acuto di un bambino, lontano dal cinico razionalismo degli adulti e in grado di porre reale e fantastico sullo stesso piano.La narrazione è fluida e gradevole; trasporta il lettore in un contesto storico definito, vivido nella memoria dell’autore e ricostruito con precisione in ogni dettaglio.

Una lettura autentica, di stampo squisitamente storico-antropologico, indicata per questo agli appassionati della cultura e del folklore giapponese; mentre per i neofiti potrebbe costituire l’opportunità di conoscere uno degli autori più influenti nel panorama fumettistico e culturale del Sol Levante, e avvicinarsi agli stilemi della tradizione che hanno plasmato la fisionomia dell’industria del manga contemporaneo.