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martedì 10 gennaio 2012

Consigli di lettura- L'ombra del vento



Una mattina del 1945 il proprietario di un modesto negozio di libri usati conduce il figlio undicenne, Daniel, nel cuore della città vecchia di Barcellona al Cimitero dei Libri Dimenticati, un luogo in cui migliaia di libri di cui il tempo ha cancellato il ricordo, vengono sottratti all'oblio. Qui Daniel entra in possesso del libro "maledetto" che cambierà il corso della sua vita, introducendolo in un labirinto di intrighi legati alla figura del suo autore e da tempo sepolti nell'anima oscura della città.

Letto molti anni fa, ritengo questo romanzo il miglior lavoro di Zafon.
Egli, indubbiamente, sa scrivere: il suo stile, semplice ed accurato, umile ma pregno di tutti quegli aspetti che colorano la vita, conferisce un senso di autenticità ad ogni personaggio, situazione, ambiente che la sua penna abilmente descrive.
Zafon scrive di storie concrete, di vita vissuta e di fatti che sembrano strappati alla cronaca dell'epoca, permeando tutto di quella sottile ironia che inequivocabilmente da una solida marcia in più al romanzo, sostenendo il lettore in certi inevitabili momenti di stanca e rompendo amabilmente la tensione nei momenti cruciali. Con Zafon il piacere della lettura, che ha come oggetto il piacere per la lettura, non può che sortire effetti mimetici e probabilmente far innamorare, nel panorama di una inedita Barcellona tetra e misteriosa, altre anime nobili all’ombra di un buon libro, o magari all’Ombra del Vento.

2 commenti:

  1. Come non commentare anche qui? Concordo pienamente con le tue parole. Purtroppo nei suoi successivi Zafon non è riuscito altrettanto come in questa sua opera dove credo che il lettore venga trascinato nella Barcellona degli anni '40 con sapienza. Non ho trovato momenti di noia o di stanca, semmai di impazienza. Forse sotto sotto sono stata un po' vittima del fascino di Julien Carax ? Commentando con chi aveva letto il libro come me, il parere comune mi parso abbastanza buono anche se in molti hanno convenuto che la trama è un po' scontata. Eppure a me non ha fatto questa impressione, o magari lo stile scorrevole della scrittura di Zafon ha nascosto bene le carenze di fondo?

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  2. Il libro scorre velocemente, ha indubbiamente dei topos letterari comuni, ma credo che la forza di questa opera sia proprio lo stile narrativo di Zafon, che prende per mano il lettore e lo sorregge anche nei momenti di stanca. "L'ombra del vento" è un bel libro. Detto questo, non siamo di fronte ad un capolavoro eterno, anzi, l'intrigo amoroso da telenovela sudamericana e il gran finale nel suo eroismo da "b-movie", riportano nel giusto ordine delle cose l'intero romanzo, lasciando al lettore quel retrogusto di occasione mancata che hanno i romanzi che sarebbero potuti diventare pietre miliari della letteratura contemporanea.
    A parte ciò, qui Zafon raggiunge vette narrative che non ho più trovato nei suoi successivi romanzi. Confermo che è comunque un libro che consiglio di leggere.

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