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lunedì 16 gennaio 2012

Consigli di lettura- Kafka sulla spiaggia






È stata una delle più intense esperienze di lettura che abbia mai fatto. Questa opera dello scrittore giapponese Murakami Haruki ti coinvolge talmente in profondità da entrare in un'altra dimensione,onirica e spirituale; questo è la trama:

Un ragazzo di quindici anni, maturo e determinato come un adulto, e un vecchio con l'ingenuità e il candore di un bambino, si allontanano dallo stesso quartiere di Tokyo diretti allo stesso luogo, Taka-matsu, nel Sud del Giappone. Il ragazzo, che ha scelto come pseudonimo Kafka, è in fuga dal padre, uno scultore geniale e satanico, e dalla sua profezia, che riecheggia quella di Edipo. Il vecchio, Nakata, fugge invece dalla scena di un delitto sconvolgente nel quale è stato coinvolto contro la sua volontà. Abbandonata la sua vita tranquilla e fantastica, fatta di piccole abitudini quotidiane e rallegrata da animate conversazioni con i gatti, dei quali parla e capisce la lingua, parte per il Sud. Nel corso del viaggio, Nakata scopre di essere chiamato a svolgere un compito, anche a prezzo della propria vita. Seguendo percorsi paralleli, che non tarderanno a sovrapporsi, il vecchio e il ragazzo avanzano nella nebbia dell'incomprensibile schivando numerosi ostacoli, ognuno proteso verso un obiettivo che ignora ma che rappresenterà il compimento del proprio destino. Diversi personaggi affiancano i due protagonisti: Hoshino, un giovane camionista di irresistibile simpatia; l'affascinante signora Saeki, ferma nel ricordo di un passato lontano; Òshima, l'androgino custode di una biblioteca; una splendida prostituta che fa sesso citando Hegel; e poi i gatti, che sovente rubano la scena agli umani. E infine Kafka. "Uno spirito solitario che vaga lungo la riva dell'assurdo".

Premetto che non è un libro di facile interpretazione: l'autore infatti, addentrandosi nell'aspro terreno dell'ignoto, si è cimentato con i fantasmi della nostra coscienza.
Si riesce ad analizzare e scindere le metafore su tematiche quali la vita e la morte, il ricordo e l’oblio. Toccando le corde dalla psicanalisi di Jung e del procedimento onirico freudiano, Murakami introduce il lettore nel mondo dell’inconscio, dove l’assurdo, insinuandosi in situazioni in apparenza reali, segue un deciso percorso psichico.
Con strabiliante fantasia lo scrittore crea figure metaforiche che sfiorano l’inverosimile, situazioni irreali che ci portano in una dimensione dove l’immaginario vissuto nei sogni si confonde con la vita reale, lasciando il lettore a stabilire il confine. Una prosa bellissima, accattivante e valorizzata da un ottima traduzione: si legge e non si vorrebbe smettere mai. Un testo ricco di significante con una dimensione onirica estremamente sviluppata.  Un libro che vale la pena leggere, con pazienza e spirito filosofico per riuscire a comprenderlo appieno.

2 commenti:

  1. Ho letto Kafka sulla spiaggia durante queste vacanze di Natale ma lo avevo acquistato lo scorso Maggio. L'ho preso e lasciato infinite volte, ma solo lo scorso mese mi son decisa a terminarlo, ponendomelo quasi come imperativo categorico. Premetto che adoro Murakami e sono una sua assidua lettrice. Non vedevo l'ora che uscisse il suo ultimo romanzo e sono lieta del fatto che anche in questo la sua meravigliosa capacità di trascinare il lettore al di là dei confini di ciò che è ritenuto "normale" e "plausibile" nella vita di tutti i giorni non sia svanita. Detto ciò, tornando al nostro Kafka sulla spiaggia devo dire che mi ha lasciata u po' spiazzata. L'intento di Murakami è ben chiaro sin dall'inizio, la ragione, il pensiero logico, van messi da parte sin dalle prime pagine. Ma .. Non è un po' troppo? Pare quasi che lo scrittore, a tratti, dimentichi il lettore, lasciandolo smarrito tra tracce infinite che si inseguono, si perdono, si rincorrono e poi si ignorano ancora. Tutto ciò è perfetto quando poi alla fine i nodi formano insieme una matassa gigante di sensazioni che convogliano verso un unico punto, eppure in questo libro, l'obiettivo pare un po' fallito. Ho amato Nakata e il suo candore, la Signora Saeki e la sua eterna malinconia, ma quanti elementi che erano stati coinvolti, pareva a buona ragione, in realtà nel corso degli avvenimenti, si son persi? Forse talvolta il troppo stroppia sul serio. Pareva un sogno infinito ma senza un filo preciso. Alla fine speravo di poterlo acchiappare, ma l'ho visto sparire, dissolversi dinnanzi a me portando via con se tutto ciò che di buono avevo trovato : le descrizioni, i sentimenti dei protagonisti che ti attraversano, la prosa, il destino. Un po' troppo confuso. Forse non avevo lasciato abbastanza da parte la ragione? Eppure a Murakami sono più che abituata! A tal proposito, se non l'hai letto ancora, ti consiglio "Norvegian Wood - Tokio Blues". Meraviglia Murakami in piena regola ! :)

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  2. Ciao Giorgia, Murakami è uno dei miei scrittori preferiti e ho letto tutti i suoi libri( tra cui il citato "Norvegian Wood- Tokyo Blues", che recensirò prossimamente).
    "Kafka sulla spiaggia" è stato il primo libro che ho letto di questo straordinario autore: lo stile narrativo è favoloso, ti prende e ti porta all'interno della storia; hai ragione a segnare i numerosi punti oscuri presenti nel libro, ma credo che qui Murakami dia molto spazio al punto di vista del lettore: in un atmosfera densa di illusione, sogno e poesia, non tutto viene spiegato, ma forse, più del concreto messaggio, conta il percorso compiuto in questo sogno a occhi aperti.

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