Oggi voglio consigliare una splendida graphic novel: “Cinquemila
chilometri al secondo” di Manuele Fior, edito da Coconino press nel 2010.
Fresca vincitrice della Fauve d’Or come Miglior Album al Festival Internazionale di Angoulême, Fior
rappresenta il ritratto di una generazione precaria anche negli affetti, sospesa tra il desiderio di fuga e la
nostalgia delle proprie radici, emozioni ben espresse nel triangolo di rapporti
che si instaura tra Piero, Lucia e il loro amico Nicola.
È questo l’aspetto
che voglio sottolineare: una delicata storia sul Restare, sul Partire e sul
Tornare, che molti della nostra generazione vivono ancora, nel silenzio e
nell'indifferenza generale,senza la possibilità di una rielaborazione
collettiva della propria esperienza. Chi ha riflettuto sulle proprie radici,
chi le ha sentite forti e indissolubili e chi sa cosa significhi ricominciare
da capo in un Paese che non ti apparterrà mai, non dimenticherà facilmente certi
momenti di questo meraviglioso volume.
Il colore poi è
magistrale. Non perché acquerellato, non perché “semplice”. Ma perché in ogni
parte rende una “luce”: del luogo, della stagione, della memoria. Non cerca di
rendere il colore degli oggetti in modo piatto, ma lo stato emotivo in cui i
personaggi sono immersi. Praticamente, un richiamo all’espressionismo pittorico,
che ha fatto riscoprire in Francia il gusto per l’uso dominante degli
acquerelli e dell’abilità della messa in pittura dell’interiorità più intima
dell’animo.
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