La narrazione per immagini detiene uno straordinario potere:
quello di rendere testimonianza attraverso un tratto fluido e dettagliato che
attiva nel lettore le emozioni e i sentimenti meglio celati nell’animo.
Joe Sacco è un maestro in questo; opere come “Palestina e “Gaza
1956” fanno ormai parte dell’immaginario narrativo contemporaneo, classificandosi
come opere in grado di trattare eventi complessi e infidi. “Neven”, da questo
punto di vista, non fa eccezione.
Siamo a Sarajevo, nel 2001. Dopo la fine del conflitto
serbo-bosniaco, Sacco ritorna nella città. Stremata dalla brutalità e dalla
follia del conflitto, la città è stranamente silenziosa, così l’autore decide
di andare alla ricerca di una sua vecchia conoscenza di dubbia moralità: Neven.
Ma chi è Neven? Figlio di una musulmana
e di un serbo, egli è un po’ di tutto: un eroe di guerra, un narratore, un
pappone, un fanfarone, una guida turistica, uno scroccone. L’autore l’ha
incontrato nel 1995 a Sarajevo, sul finire della guerra. Determinato ad
acquisire quanto più denaro possibile dai suoi ricordi, Neven introduce Sacco
in una intreccio di storie che hanno come protagonisti soldati, cecchini, bande
di criminali legalizzate. Viene alla luce la cronaca dell’ascesa dei signori
della guerra, paramilitari il cui fanatismo era stato utilizzato per difendere
la Bosnia contro la pulizia etnica, ma finiti ben presto corrotti dal potere,
dalla sete di sangue e dai deliri ideologici. È un'epopea atroce e grigia,
animata da un universo ambiguo reso ancora più caotico dalla ferocia del
conflitto
.
Grazie al tratto chiaro e alla sua passione per i dettagli,
Sacco conferisce al racconto una precisione e una profondità molto più
fruttuose di quanto un reportage è in grado di offrire. La capacità dell’autore
è quello di saper sovrapporre immagini e scrittura, per creare ritratti
indimenticabili e momenti di Humor nero.
Le sue tavole danno un volto umano ad azioni inumane, e
pongono al lettore terribili quesiti morali sui fini e i mezzi, sull’intenso e tormentoso
mistero dell’umanità in guerra.
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