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sabato 24 marzo 2012

Consigli di lettura- Il caso Cartesio



“Il caso Cartesio”di Daniele Bondi è stata una delle più belle sorprese letterarie dello scorso anno. Un
un thriller storico in cui fantasia e realtà, invenzione e documentazione storica si intrecciano tra loro per offrire la storia di un grande mistero: quello della morte di Renato Cartesio, che viene finalmente rivelata in tutti i suoi dettagli più oscuri.

L’opera si divide in tre periodi diversi: il primo è ambientato durante gli ultimi giorni di  Renato Cartesio, uno dei filosofi più importanti della storia del pensiero, che muore nel febbraio del 1650; i medici parlano di polmonite ma sembra che a questa versione ufficiale non venga dato credito. Tutti infatti parlano di omicidio.
Il secondo periodo si svolge durante il 1654, dove Raimondo Montecuccoli viene a conoscenza di ogni dettaglio della morte di Cartesio. Le sue scoperte sono dovute in parte ad un pizzico di fortuna e in parte ad un grande intuito che istiga in lui il dubbio su ciò che potrebbe veramente essere successo quando si accorge che la regina Cristina si sente in colpa per la morte del filosofo. Montecuccoli decide di comunicare al Papa questi indicibili segreti scrivendo per lui un intenso manoscritto.
Infine si compie un balzo in avanti nel tempo di oltre  350 anni dalla morte di Cartesio. Siamo nel febbraio del 2009. Qui troviamo il filosofo Thomas Doyle e la ricercatrice Elisabetta Palatini intenti a trafugare il teschio di Cartesio. Vogliono effettuare delle analisi sui suoi resti proprio per dimostrare che Cartesio non è affatto morto di polmonite bensì è stato avvelenato.

Daniele Bondi riesce a raccontare, attraverso un thriller affascinante, colto e mai pesante, la storia di uno dei più grandi filosofi di tutti i tempi. La parte storica affascina e incanta; la narrazione è  chiara e sempre scorrevole; i personaggi molto interessanti; in particolare merita una menzione speciale il prof. Thomas Doyle ( che, personalmente, spero di ritrovare nei prossimi romanzi). 

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