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sabato 16 giugno 2012

Perchè leggo fumetti (e libri)


In seguito all’articolo pubblicato su diregiovani.it (riporto il link: http://www.diregiovani.it/concorsi/concorsi-2012/articoli/13822-libri-e-fumetti-quale-e-il-migliore.dg); vorrei dire la mia su quello che penso dei libri e dei fumetti.

La studentessa in questione fa una riflessione sui libri e sul fumetto, dando maggiore importanza ai primi perché lasciano più spazio all’immaginazione, arricchiscono il vocabolario e fanno vivere nuove emozioni; “i fumetti” ,invece,” sono belli e divertenti ma nella vita non ti porteranno lontano (a meno che tu non sia un disegnatore di fumetti)”.

Indubbiamente la letteratura, quella vera, consente di sognare; consente di potersi immedesimare in un personaggio, di capire le sfumature della complessità umana, rende capace di andare oltre le parole impresse sulle pagine, e possedere così il senso critico e la capacità di ribellarsi (per lo meno interiormente) alla dittatura e allo sfruttamento che vede tutte le cose in chiave politica, che strumentalizza ogni cosa, compreso il senso del sacro e della religione.

In questo, credo che anche il buon fumetto possa avere le stesse qualità della letteratura. Una buona storia disegnata può veicolare gli stessi tipi di sensazioni e messaggi che può fare un buon libro, anzi, forse anche con maggiore efficacia, grazie ai numerosi codici (linguistici, grafici e cinematografaci) di cui dispone.

Lo scopo è l’immedesimazione, per vedere le cose da punti di vista diversi. Non dal punto di vista unico che può essere imposto senza che ce ne accorgiamo. Il fumetto è riflessione, è sogno, è conoscenza dell'altro. È porsi dei dubbi. È ciò lo rende uno strumento potentissimo, oltre che un mezzo straordinario.  

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