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giovedì 26 aprile 2012

Focus su: Asterix il gallico


Il 25 aprile è passato; è stato corretto parlare dei temi e dell’importanza del giorno della liberazione. Ma, separandolo dalla ricorrenza italica, ieri era il compleanno di Albert Uderzo. Il buon Albert ha compiuto 85 anni, e mi sembra giusto omaggiarlo dedicando un piccolo spazio al suo personaggio più importante, creato assieme a quell’altro genio di Goscinny: Asterix.

Non credo ci sia il bisogno di presentarlo: Asterix è infatti uno di quei personaggi, come Topolino, Paperino, Superman e Snoopy, che appartiene all’immaginario collettivo degli appassionati e anche di chi non ha mai letto un fumetto.
Esordisce sul primo numero di Pilote, pubblicato il 29 ottobre 1959.  La storia è ambientata nella Gallia del 50 a.C. quando, durante la conquista da parte dei romani sotto Giulio Cesare, un piccolo villaggio dell’Armonica resiste ancora e sempre all’invasore. Circondato dagli accampamenti di Babaorum, Aquarium, Laudanum e Petibonum, questo piccolo villaggio rimane l’unico pezzo libero della Gallia. Tutto ciò grazie a una magica pozione, preparata dal druido Panoramix, che ha la facoltà di rendere invincibili.
Asterix è il protagonista principale delle avventure, assieme al suo migliore amico Obelix (che acquisterà pian piano sempre più importanza, assumendo il ruolo di coprotagonista); intorno a essi ruota un universo di personaggi straordinari come il druido Panoramix, il cane Idefix, gli abitanti del villaggio( il capo Abraracourcix, il bardo Assurancetourix, il pescivendolo Ordinalfabetix, il fabbro Automatix e il decano del villaggio Matusalemix), oltre che Giulio Cesare e i romani.
Il successo del fumetto è incredibile, dato che ha prodotto 34 albi, 8 film d’animazione e 3 (nel 2012 è previsto il 4°) film “dal vivo”.

Dal punto di vista interpretativo, le avventure di Asterix hanno subito numerose indagini. Nel 1960 infatti, una parte della stampa francese descrisse Asterix il gallico come un fumetto sotto l’influenza della politica di Charles De Gaulle. Il piccolo villaggio gallico che resisteva all'invasore romano sarebbe stato una metafora patriottica della Francia del generale de Gaulle (diventato presidente un mese prima dell'uscita del fumetto) che rifiutava l'egemonia degli Stati Uniti. Secondo questa interpretazione, l'ostilità mostrata dai personaggi del fumetto nei confronti dei Romani, che avevano unito ed integrato nel loro impero popoli di diversa lingua, cultura e tradizione, stava a rappresentare l'odio o la paura verso il diverso, lo straniero, la società multirazziale. Gli autori Goscinny e Uderzo hanno sempre respinto questo tipo di esposizione, affermando di non avere mai avuto intenzione di fare un fumetto a gloria della Francia. Indubbiamente, restano però alcuni pesanti interrogativi: nella storia Asterix e il Giro di Gallia, Asterix afferma che la Gallia “è casa nostra” (edizione Mondadori, pag.7), mentre nelle storie Asterix e i Goti ed Asterix in Corsica troviamo i Germani raffigurati come rozzi guerrafondai, gli abitanti dell'isola rappresentati invece come ignoranti e retrogradi (ciò porta a pensare a un attacco all'indipendentismo corso degli anni sessanta e settanta).
Oggi Asterix il gallico è descritto non più come un'opera patriottica, ma più spesso come una satira. Gli abitanti del piccolo villaggio gallico sarebbero delle caricature dei francesi, popolo presentato come litigioso, irascibile, non molto intelligente (a parte qualche eccezione), che passa la maggior parte del proprio tempo a litigare su questioni superflue. A questo proposito, l'attore Clovis Cornillac, nuovo interprete di Asterix al cinema(subentrato all’ottimo Christian Clavier), ha dichiarato: 
“Asterix è noi. Non è il più furbo, il gallo, è in malafede, un po' guastafeste. Questa specie di nano fiero mi assomiglia. La testa alta, ma di un metro e dieci.”

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