Il 25 aprile è passato; è stato corretto parlare dei temi e
dell’importanza del giorno della liberazione. Ma, separandolo dalla ricorrenza
italica, ieri era il compleanno di Albert Uderzo. Il buon Albert ha compiuto 85
anni, e mi sembra giusto omaggiarlo dedicando un piccolo spazio al suo
personaggio più importante, creato assieme a quell’altro genio di Goscinny:
Asterix.
Non credo ci sia il bisogno di presentarlo: Asterix è
infatti uno di quei personaggi, come Topolino, Paperino, Superman e Snoopy, che
appartiene all’immaginario collettivo degli appassionati e anche di chi non ha
mai letto un fumetto.
Esordisce sul primo numero di Pilote, pubblicato il 29
ottobre 1959. La storia è ambientata
nella Gallia del 50 a.C. quando, durante la conquista da parte dei romani sotto
Giulio Cesare, un piccolo villaggio dell’Armonica resiste ancora e sempre all’invasore.
Circondato dagli accampamenti di Babaorum, Aquarium, Laudanum e Petibonum,
questo piccolo villaggio rimane l’unico pezzo libero della Gallia. Tutto ciò grazie
a una magica pozione, preparata dal druido Panoramix, che ha la facoltà di
rendere invincibili.
Asterix è il protagonista principale delle avventure,
assieme al suo migliore amico Obelix (che acquisterà pian piano sempre più
importanza, assumendo il ruolo di coprotagonista); intorno a essi ruota un
universo di personaggi straordinari come il druido Panoramix, il cane Idefix,
gli abitanti del villaggio( il capo Abraracourcix,
il bardo Assurancetourix, il pescivendolo Ordinalfabetix, il fabbro Automatix e
il decano del villaggio Matusalemix), oltre che Giulio Cesare e i romani.
Il successo del
fumetto è incredibile, dato che ha prodotto 34 albi, 8 film d’animazione e 3 (nel
2012 è previsto il 4°) film “dal vivo”.
Dal
punto di vista interpretativo, le avventure di Asterix hanno subito numerose
indagini. Nel 1960 infatti, una parte
della stampa francese descrisse Asterix
il gallico come un fumetto sotto l’influenza della politica di Charles De Gaulle. Il piccolo villaggio gallico che resisteva all'invasore
romano sarebbe stato una metafora patriottica della Francia del generale de
Gaulle (diventato presidente un mese prima dell'uscita del fumetto) che
rifiutava l'egemonia degli Stati Uniti. Secondo questa interpretazione, l'ostilità
mostrata dai personaggi del fumetto nei confronti dei Romani, che avevano unito
ed integrato nel loro impero popoli di diversa lingua, cultura e tradizione,
stava a rappresentare l'odio o la paura verso il diverso, lo straniero, la
società multirazziale. Gli autori Goscinny e Uderzo hanno sempre respinto
questo tipo di esposizione, affermando di non avere mai avuto intenzione di
fare un fumetto a gloria della Francia. Indubbiamente, restano però alcuni
pesanti interrogativi: nella storia Asterix e il Giro di Gallia, Asterix
afferma che la Gallia “è casa nostra” (edizione Mondadori, pag.7), mentre nelle
storie Asterix e i Goti ed Asterix in Corsica troviamo i Germani
raffigurati come rozzi guerrafondai, gli abitanti dell'isola
rappresentati invece come ignoranti e retrogradi (ciò porta a pensare a un attacco
all'indipendentismo corso degli anni sessanta e settanta).
Oggi Asterix il gallico è descritto non più come un'opera patriottica, ma
più spesso come una satira.
Gli abitanti del piccolo villaggio gallico sarebbero delle caricature dei
francesi, popolo presentato come litigioso, irascibile, non molto intelligente
(a parte qualche eccezione), che passa la maggior parte del proprio tempo a
litigare su questioni superflue. A questo proposito, l'attore Clovis
Cornillac, nuovo interprete di Asterix al cinema(subentrato all’ottimo
Christian Clavier), ha dichiarato:
“Asterix è noi. Non è il più furbo, il gallo, è in malafede, un po' guastafeste. Questa specie di nano fiero mi assomiglia. La testa alta, ma di un metro e dieci.”
“Asterix è noi. Non è il più furbo, il gallo, è in malafede, un po' guastafeste. Questa specie di nano fiero mi assomiglia. La testa alta, ma di un metro e dieci.”
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