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mercoledì 17 aprile 2013

Consigli di lettura: Troppo non è mai abbastanza






In queste giornate primaverili ho avuto modo di “divorare” il bel volume di Ulli Lust: Troppo non è mai abbastanza, edito dalla Coconino press.

Vincitore del “Prix Revelation” di Angouléme e del “Prix Artémisia” riservato al fumetto al femminile, Ulli Lust  scrive un toccante romanzo grafico tra autobiografia,  indagine socio-antropologica e road movie.

La trama è questa: due ragazzine punk austriache, desiderose di una vita libera e priva di doveri, decidono di partire insieme per un viaggio in Italia. Attraversano il confine; giungono a Verona, poi a Pescara, Roma e infine, l’ultima metà: la Sicilia, per passare un Inverno lontano dalle intemperie. Qui il loro sogno di ribellione si concluderà presto, e dovranno fare i conti con una realtà ostile, piena di insidie e pericoli.

Tutta l’opera è permeata da un grande senso di libertà e di fuga, dettato dall'età delle protagoniste, adolescenti che affrontano il mondo per la prima volta.

Temi centrali del libro sono la fragilità, la paura, e l’ansia del vivere in un mondo in cui due ragazze carine, sole e disinibite sono semplici oggetti sessuali, da sfruttare e godere finché se ne ha la voglia, per poi umiliarle o anche peggio.

“Ehi, sono un essere umano, non un animaletto carino” afferma con decisione l’autrice, ed è questo il suo intento: spronare le giovani donne a trovare il coraggio e la forza per non piegarsi a quelle che è, specie in Italia, una terrificante piaga sociale: il machismo e la violenza sessuale.

Alcune tavole del volume ricordano gli studi critici sulle classi sociali realizzati dagli autori del settimanale satirico Simplicissimus, che la Lust annovera fra i suoi maestri. Ma l’artista s’ispira anche ad autori come Gilbert Hernandez e Art Spiegelman, all'autrice femminista Marilyn French e all'austriaco Odon von Horvath.

Indubbiamente, è una graphic novel dal sapore intenso e molto attuale, arricchito dall'occhio ironico di una donna che ha vissuto certe emozioni, certe sensazioni, certe paura. Paure causate dal fatto di non sentirsi umani, di essere visti solo come meri oggetti, di perdere del tutto la propria soggettività.

Quest’opera è scritta e disegnata da una donna per le donne, in uno straordinario inno alla libertà, al rischio, al diritto alla propria indipendenza ed esistenza.

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